Le favole, da secoli, viaggiano nell’aria, come tante piccole gocce di sapere comune che, di tanto in tanto, piove nelle voci degli anziani e rende fertile il cuore dei bambini.
È vero, Oscar Wilde ha scritto il Principe felice, una tristissima e bellissima favola moderna con la quale alcuni di noi sono stati traumatizzati da bambini, Andersen ci ha fatto piangere con la Sirenetta, ma nessuno ha inventato nulla, ma tutti hanno trascritto e reinterpretato favole popolari. Nessuno inventa favole o fiabe.
Le favole non si inventano, tutt’al più si raccolgono, si reinventano, si ri-scrivono, tanto che esiste una parola inglese, retelling, che descrive proprio questo.
Chi ha inventato Cenerentola? Se pensate che siano stati i Fratelli Grimm, vi sbagliate. I due famosi scrittori hanno raccolto antiche tradizioni e le hanno messe nero su bianco perché le tradizioni popolari non andassero perdute, ma non hanno inventato nulla.
Le favole e le loro versioni
Ecco, voglio raccontare la favola delle favole, la loro storia le loro differenti versioni e come queste abbiano cavalcato il tempo, passando di bocca in bocca, a chi avrà il piacere di seguirmi.
Prima che la Disney trasformasse la donna mezzo-pesce in Ariel, la bella addormentata in Aurora e lo specchietto che da l muro favella nel più noto specchio delle mie brame, tutte queste storie esistevano già, avevano diverse versioni, una per ogni nonna che le raccontava ed erano molto più tristi e cruente di quelle che conosciamo oggi. Addentrandomi in questo magico mondo, per il lavoro di raccolta delle favole che sto portando avanti, mi sono accorta della bellezza di tutte le storie e di come, in realtà, ogni favola sia la ripresa di un’altra, si vada a fondere con questa e ne modifichi alcuni aspetti. In fondo e non credo che questo valga solo per le favole, non esistono fiabe originali, tutto ciò che è scritto o che lo sarà è solo la ripresa di un testo orale, rivisto o corretto, per essere messo su carta.