Scrittrice e lettrice appassionata di storia, donne e etimologia

Su di me

Valentina Vichi scrittrice

Quando mi chiedono «cosa leggi?» non so mai come appagare la curiosità del mio interlocutore, mi verrebbe da dire «Beh, leggo». È un po’ come se qualcuno mi chiedesse cosa mangi? La risposta più ovvia sarebbe: «Cibo!» o magari un’altra domanda come «Nei giorni pari o in quelli dispari?».

Ecco, io leggo libri, quelle cose che i romani chiamavano volumina, i greci βίβλοi e che oggi sono disponibili in versione ebook. Leggo favole, saggi, racconti, siti web interessanti, libri di chimica, istruzioni per l’uso, antologie e poi non lo so, leggo.

L’evoluzione di cosa leggi è «E scrivi?»
«Sì, o almeno ci provo».
«AH bello». A questo punto di solito sorrido. Sembra una domanda innocente, non lo è perché, immediatamente dopo, ne segue un’altra: «Cosa scrivi?»
Questa è pure peggio della precedente, la risposta però non dista di molto, (libretti per le istruzioni a parte). Per anni ho scritto molto poco, quasi niente, se non quello che mi veniva commissionato per lavoro, poi, ultimamente, la grafomania si è nuovamente impossessata di me, insieme alla voglia di raccontare, ed eccomi qui.


Quindi, cosa scrivo?
In questo momento scrivo un po’ di pensieri che mi frullano in testa, nella speranza che qualcuno li trovi interessanti, voglia leggerli e seguirmi tra i mille girovaganti percorsi della mia mente contorta.