Pirandello

Sono passati ormai 85 anni dal conferimento del Nobel per la letteratura a Pirandello che, con la sua tagliente ironia, riscrisse le regole della letteratura e del teatro. Come per l’anniversario della pubblicazione dei Viaggi di Gulliver, anche oggi mi sono messa a riflettere sull’avvenimento.

Evidentemente baciata di riflesso da una briciola della sua magia con le parole, mi permetto di scarabocchiare questi quattro versi, in omaggio alla sua grandezza.

Lontano lontano, nella bella Agrigento,
Un genio d’inchiostro, ai piedi d’un tempio,
Insieme a una musa, parlando ispirato
Generò una scintilla di talento incantato.
Il magico dono vagò senza posa,

Percorrendo le strade, illuminando ogni cosa
Infine, ormai stanco, raggiunse una culla,
Ricoprendo un bambino, scomparve nel nulla.
Anni passarono senza notizia,
Nulla sapeva neppure la Pizia.
D’un tratto, però, la fiamma s’accese,
Elargendo romanzi e novelle inattese,
Lasciando sul foglio inchiostro a ruscello,
Lingua e teatro innalzando a modello,
Ogni battuta elevò Pirandello.

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