I viaggi di Gulliver, storia di una favola moderna

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Lo so, i viaggi di Gulliver non è una favola, ma un romanzo con un autore ben riconoscibile, nato come testo scritto e non come racconto orale tramandato dalle nonne nelle fredde notti, davanti ai focolari, lo so. Eppure nei tre secoli dalla sua pubblicazione ha animato talmente tanto la fantasia di bambini di tutte le età, da essere considerato una favola. Dopo revisioni, correzioni e cambiamenti imposti dalla casa editrice, Il 28 ottobre 1726, Jonathan Swift riusciva finalmente a pubblicare il suo romanzo in due volumi.

Il romanzo fu modificato tantissimo, ne furono cambiate molte parti ed eliminate altrettante perché l’editore, Benjamin Motte, aveva paura che il contenuto rivoluzionario dell’opera non avrebbe superato i limiti imposti dalla censura del tempo. Nonostante tutte le mitigazioni, l’opera rimane, ancora oggi, abbastanza forte. Dietro all’apparente favola che ci racconta la storia di viaggi in magici paesi lontani, Gulliver svela la presunzione degli uomini del suo tempo che non accettano l’esistenza di una realtà diversa dalla loro, le contraddizioni della scienza e della cultura quando si chiudono su sé stesse, quanto siano ridicole certe macchinazioni alla base di scontri e lotte politiche e moltissimi altri temi ancora attuali.

Vi saluto con una citazione che mi sembra poterci far riflettere ancora oggi. L’eroe è qui nel Paese dei giganti, dove si trova ad essere la creatura più bassa che chiunque abbia mai visto da quelle parti, così piccolo e insignificante da poter essere schernito persino dal nano di corte. Forse andrebbe fatto leggere a qualche bullo o cyber tale… Buona lettura

Il nano della regina, che aveva la più piccola statura che mai si fosse vista in quel paese, quando ebbe trovato un uomo tanto più piccino di lui diventò insolentissimo, e non faceva altro che offendermi e tormentarmi. Mi guardava con cipiglio fiero e sdegnoso, e mi derideva sempre per la mia corporatura quando mi passava vicino, durante le mie conversazioni coi signori e le signore di corte, e aveva sempre qualche parola pungente sulla mia piccolezza.

P.S.
Per chi volesse leggerlo ecco il link I viaggi di Gulliver