quarantena covid-19

Cara generazione che vive di like e follower,

possibile tu ti senta sociale, empatica e desiderosa di contatto solo adesso?

Come è strana la mente umana, noi che l’ultima corsetta l’avevamo fatta tre giorni prima della prova costume, che non riuscivamo a staccarci dagli schermi neppure mentre eravamo con gli altri, adesso vogliamo il contatto.

Già, dopo aver passato anni a mettere like alla foto del cibo dei nostri commensali senza guardarli negli occhi, non possiamo resistere a casa a guardare Netflix e sentiamo l’irrefrenabile esigenza di contatto umano. Però ecco un segreto: non andrà tutto bene. Il mondo non si sveglierà domani come da un incubo. I morti non resusciteranno. I malati cronici, trascurati per l’emergenza, non miglioreranno. Le attività chiuse troppo a lungo non riapriranno. NON ANDR À TUTTO BENE!

 

Fino a 15 giorni fa non sentivamo minimamente l’esigenza di un contatto umano, anzi ci dava pure un po’ fastidio, ma, come al solito non si apprezza mai nulla fino a quando lo si ha, quindi adesso sentiamo l’irrefrenabile bisogno di contatto umano e di uscire, noi che l’ultima corsetta l’avevamo fatta ai tempi delle superiori, adesso vorremmo fare jogging.

E invece no, dovremmo, stare a casa e uscire solo in casi di COMPROVATA NECESSITÀ.

Lo so, a scuola eravamo tutti distratti duranti le lezioni di grammatica e, l’ho sempre detto, diminuire le ore, proprio quelle di grammatica, prima o poi qualche problema l’avrebbe dato, come creare tante persine che non capiscono il concetto di COMPROVATA NECESSITÀ.

Da buona insegnante privata che non ha nulla da fare, visto che ha CHIUSO per evitare di creare una zona di accalcamento di studenti, sento io un bisogno irrefrenabile di una breve lezione sull’espressione COMPROVATA NECESSITÀ.

COMPROVATA

Trattasi di aggettivo formato da CON+PROVATA che, per tutta una serie di motivi, tipo che la N non va davanti alla P e alla B, diventa COM+PROVATA, ma, bando alle sottigliezze ortografiche, scrivetelo come volete, ma cerchiamo di capire

COM+PROVATA= COMPROVATA, cioè cosa che posso fare o dire FORNENDO LE PROVE, della sua verità. Il concetto di prova, lo so, non va molto di moda. Siamo tutti abituati a dire e raccontare un po’ quello che ci passa per la testa, appellandoci al diritto d’opinione, sul quale magari sarebbe bello poter fare un’altra spiegazione, ma una prova è un’altra cosa.

Il dizionario “Treccani” ne dà una lunga definizione, vi riporto qui la parte che ci interessa:

“Atto, o serie di atti, operazione, procedimento, aventi lo scopo di conoscere, verificare, dimostrare le qualità, le caratteristiche, la rispondenza a determinati requisiti di qualcosa, o anche le doti, le attitudini di una persona, o ancora la veridicità di un’informazione, la probabilità di un fatto e simili”.

Chiaro, no?

NECESSITÀ

Passiamo adesso a NECESSITÀ. Deriva da necessitas, parola latina a sua volta collegata all’aggettivo necesse, che il dizionario “Olivetti” traduce con indispensabile, inevitabile, obbligatorio.

Non rientrano nelle comprovate necessità:

Passeggiare

·      Portare fuori il cane per fargli fare chilometri, manco si stesse allenando per la maratona di New York

·      Estetista, parrucchiere, manicure, pedicure e simili che poi, se state in casa a che vi servono?

·      Approfittare dei saldi di “Acqua&Sapone” e simili

·      …

·      …

·      …

·      …

·      Qualsiasi altra cosa che non sia mangiare, andare in farmacia o a lavorare

Se poi proprio leggere fosse troppo faticoso, vi lascio il video.


P.S.

Ricordatevi che c’è chi a casa ci starebbe o ci tornerebbe volentieri, ringraziate di poterci rimanere!

 

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